La fauna della valle si sposta tra i versanti della valle e l’asta del Brenta. Vi sono mammiferi di media taglia - cervi, caprioli, cinghiali e, sulle rupi, stambecchi - e di piccola taglia, come volpi, tassi, faine, donnole, scoiattoli, ghiri. In questo contesto da qualche tempo si aggira anche il lupo e più spesso ibridi di lupo che si muovono a branchi talvolta aggredendo prede facili come gli animali al pascolo.
Maschio di capriolo
FAUNA D'ARIA
Gheppio
Nel cielo volteggiano la poiana, il falco pellegrino, che nidifica tra le rocce, e il gheppio, col suo caratteristico stallo a “spirito santo”. Presso le rive si notano il pettirosso, la ballerina gialla, il fringuello, il codirosso spazzacamino. Oltre al martin pescatore vi è il merlo acquaiolo che risale il fondo del fiume a caccia di larve. Sull’acqua sguazzano i germani reali e lo smergo, mentre sui sassi posano in caccia il cormorano e l’airone cinerino.
Martin pescatore
FAUNA D'ACQUA
Sott’acqua nuotano le trote - fario (Salmo trutta fario) e iridea (Oncorhynchus mykiss) - “seminate” per ripopolamento, mentre l’autoctona e rara marmorata non si riproduce artificialmente. Vi sono poi il cavedano (Squalius cephalus) ed il temolo; meno comune lo scazzone (Cottus gobio), in veneto detto “marsòn”.
Lo scazzone
Trota marmorata
Importanti sono i piccoli molluschi e insetti acquatici di cui le larve rappresentano degli indicatori dello stato di salute dell’acqua. Tra questi, caratteristiche sono i tricotteri, le cui larve vivono in un tubicino - detto “fodero” - costruito con pezzetti di sassi.
Nelle cavità delle Grotte di Oliero vive il proteo (Proteus anguinus), l’unico anfibio europeo che si riproduce in grotta, introdotto molti decenni fadalle Grotte di Psotumia.
Privo di occhi e di pigmenti, mantiene il suo stato lavale anche da adulto.
Mangia minuscoli crostacei e puà rimanere a digiuno per oltre dieci anni